I ricercatori hanno sviluppato un nuovo composto in grado di distruggere una proteina post-traduzionale associata alla malattia dell’ Alzheimer. Alcune malattie, tra cui l’Alzheimer, sono considerate “non curabili” poiché i farmaci tradizionali a base di piccole molecole non sono in grado di interferire con le proteine responsabili delle malattie.
Tuttavia, la nuova tecnica denominata “targeted protein degradation” (TPD) si concentra sulla degradazione di proteine specifiche e potrebbe aprire nuove strade per la cura di queste malattie.
In passato, le tecniche TPD non erano in grado di degradare proteine che avevano subito modifiche post-traduzionali, ossia proteine che sono state cambiate dopo essere state create.
Il composto sviluppato dai ricercatori mira a distruggere la proteina p-p38, coinvolta nella segnalazione cellulare e nello sviluppo dell’Alzheimer.
Il composto si è dimostrato efficace nel migliorare le capacità cognitive e la chimica cerebrale dei topi affetti da Alzheimer, aprendo così nuove opportunità per la cura di malattie associate a proteine modificate.

Concetti chiave
- Una nuova tecnica denominata TPD potrebbe aprire nuove strade per la cura di malattie “non curabili”.
- I ricercatori hanno sviluppato un composto in grado di distruggere una proteina post-traduzionale associata all’Alzheimer.
- Il composto si è dimostrato efficace nel migliorare le capacità cognitive dei topi affetti da Alzheimer.
- La scoperta apre nuove opportunità per la cura di malattie associate a proteine modificate.
Riferimenti
Cottingham, K. (2023, March 1). Degrading Modified Proteins Could Treat Alzheimer’s and Other “Undruggable” Diseases.
Nam-Jung Kim et al. Chemical Knockdown of Phosphorylated p38 Mitogen-Activated Protein Kinase (MAPK) as a Novel Approach for the Treatment of Alzheimer′s Disease, ACS Central Science (2023). DOI: 10.1021/acscentsci.2c01419.